Entry | Descrizione |
ATM: At The Money | Un’opzione vanilla è ATM quando il prezzo spot è pari al prezzo di esercizio (strike) |
ATMF: At The Money Forward | Quando il prezzo di esercizio di un’opzione vanilla è pari al forward del suo sottostante. Quindi in genere indichera’ strikes differenti a diverse scadenze. |
Basis | Un termine molto ambiguo per indicare, in genere, la differenza tra il prezzo di due strumenti finanziari, spesso collegati tra loro. Ad esempio, future basis è la differenza tra il prezzo del future ed lo spot – analoga all’EFP. |
Borrow costs | Il costo di prendere in prestito azioni di una società, di solito per venderle allo scoperto. In genere, è espresso in forma di tasso. Può essere garantito (guaranteed) o no (in tal caso le azioni prestate sono soggette ad una restituzione immediata a seguito di chiamata). In ambito fixed-income e’ piu’ comune il termine “Repo” (Repurchase Agreement). |
Butterfly | Una combinazione di opzioni vanilla con tre strike diversi. Si acquista 1 call con strike X, si vendono 2 calls con strike X+y, si acquista 1 call con strike X+2y. Lo stesso payoff finale si ottenie utilizzando opzioni put invece che call. |
Call spread | Una combinazione di opzioni vanilla con due strike. Si acquista una call con strike X e si vende una call con strike Y>X. |
Correlazione | In finanza, ci si riferisce alla correlazione tra i rendimenti (returns) ad esempio, le variazioni percentuali dei prezzi giornalieri. Correlazione di 1 (-1) tra due asset, vuol dire che i due asset si muovono sempre nella stessa (opposta) direzione, sebbene non dello stesso ammontare. Nota: per molti derivati con sottostanti multipli, l’esposizione alla correlazione si ha indirettamente, mediante l’esposizione alla covarianza. |
Cov( A, B ) = correlazione(A,B) * volatilità(A) * volatilità(B). | |
Downside | Ha molti significati. Ad esempio, con "Risk to the downside" si indica il rischio generato da una discesa del mercato. "Downside put" significa, invece, put Out The Money, etc. |
EFP: Exchange For Physical | La differenza tra il prezzo di un future ed lo spot del relativo underlying. Per gli indici principali, e’ attivamente quotato nel mercato IDB: l’operazione prevede lo scambio di futures con il paniere delle azioni che compongono l’indice. Alcune piattaforme broker permettono di eseguire elettronicamente. |
Forward | Lo strike di un “forward contract” con prezzo iniziale nullo. Conosciuto anche come "forward price". Si calcola con formule basate su ragionamenti d’ arbitraggio, e come tale non dipende da modelli. Vedi formule rilevanti |
Forward contract | L’acquirente di un contratto forward si impegna a comprare l’asset sottostante alla data di scadenza pagando il prezzo di esercizio concordato al momento della negoziazione. Costituisce uno dei derivati di base (vanilla). |
Future | Un contratto future. Vedi wiki |
IDB | Inter Dealer Broker: usati dalle banche per concludere trades con altre banche. |
Index | I più importanti indici azionari sono lo "S & P", indicato anche con SPX, l’"Eurostoxx" indicato anche con “SX5E” o “.STOXX50E”, ed il "Nikkei", noto come “NKY” o “.N225”. |
IRF | Acronimo di Interest Rate Future (ad esempio “Eurodollar”, “euribor futures”, “short sterling”, etc). Più comunemente conosciuto come STIRS. |
IRS | Acronimo di Interest Rate Swap, indicizzato ai tassi Libor o Euribor. |
ITM: In The Money | L’opposto di OTM. Una Call è ITM quando spot > strike. Una Put quando spot < strike. Quindi vale almeno ABS(prezzo spot - prezzo d’esercizio). |
Leg | Una delle componenti di un’operazione che prevede componenti multipli, ad esempio uno spread. |
Leg (v) | Ad esempio "leg into a spread". È una tattica diffusa, sebbene rischiosa: si cerca di eseguire le due legs a istanti diversi - la seconda gamba potrebbe non essere esercitata se il mercato si muove. |
Naked | Un’opzione (o più opzioni, o spreads) eseguita senza una corrispondente operazione di delta hedging. |
OIS | Overnight indexed swap (vedi wiki). Spesso e’ il tasso da usare per derivative con collateral, ma fare attenzione ai dettagli (e al CSA...) |
OTM: Out of The Money | Un’opzione call è OTM quando il prezzo d’esercizio è al di sopra del prezzo corrente (spot) del sottostante. Un’opzione put è OTM quando il prezzo d’esercizio è al di sotto del prezzo spot. Pertanto, le opzioni avrebbero un valore nullo se scadessero nelle suddette condizioni di mercato. Hanno tuttavia un valore positivo poiché il prezzo spot del sottostante POTREBBE oltrepassare il prezzo strike prima della scadenza. Le opzioni OTM sono in genere più liquide di quelle ITM (minore delta risk e meno costose, quindi richiedono l’impegno di meno denaro). |
Pin | Alla data di scadenza di opzioni quotate, il prezzo spot del sottostante spesso (non sempre!) gravita verso uno degli strikes. Le ragioni sono di natura tecnica (legate al Delta Hedging dinamico). |
Pin risk | È il rischio che deriva dal mantenere un’opzione fino alla sua scadenza. Il più noto è quello descrivibile con “gamma infinito” – ma esistono rischi più complessi, non dipendenti dal modello adoperato, che possono essere più pericolosi. A causa del pin risk, spesso si usa chiudere le posizioni in opzioni che sono in prossimità dello strike (cioe’ non lontane da ATM) negli ultimi giorni che precedono la scadenza. Nota che in alcuni casi e’ invece necessario arrivare a scadenza. |
Put spread | Come il call spread, ma adoperando opzioni put. Y<X |
Repo | Contratto di prestito titoli. Vedi "Borrow costs" |
Roll (v) | Chiusura di un contratto derivato di vicina scadenza (tipicamente un’opzione vanilla o un contratto futures) con la contestuale apertura di un contratto simile ma avente data di scadenza posteriore al primo. |
Roll | In genere, indica il prezzo di un’operazione di rolling di un future con un altro future simile ma con scadenza più lontana. |
Skew | La pendenza della VolSurface nella direzione dello strike (ad esempio, per le azioni, la volatilità implicita per uno strike pari al 95% è normalmente più alta di quella che si osserva per uno strike pari 105%). Per maggiori dettagli, vedi la pagina dedicata. |
Scratch (v) | Chiudere uno scambio incassando un profitto nullo o quasi nullo. |
Smile | La curvatura nella direzione dello strike price. È positiva, cioè assomiglia ad una “U”, quasi sempre. Più dettagli qui. Nota: per rendere le cose più ambigue, alcuni chiamano “smile” l’intera superficie di volatilità ed altri invece indicano la proiezione a una data scadenza. |
Spot | In genere: il prezzo corrente di uno strumento finanziario. Nei tassi: "spot rate" vuol dire il tasso d’interesse che decorre da adesso ad un istante temporale futuro (si contrappone al "forward rate"). |
Spread | Acquisto di un’asset (ad esempio, un’opzione) e contestuale vendita di un'altro asset. Le due posizioni sono chiamate le "legs" dello spread. |
Spread (v) | Ha molti utilizzi. Ad esempio: “Vado lungo A ora, ma con l’ idea di “spreadarlo” su B” (ovvero: sto comprando A, ma pensando di vendere B). Oppure il tuo capo potrebbe dirti: “Spread your risk” intendendo “diversifica”. |
STIR | Interest rate futures. See IRF here |
Strike | Il prezzo di esercizio di un’ opzione vanilla |
Termstructure | La superficie di volatilità lungo l’asse delle scadenze delle opzioni, per un dato strike. Spesso costruita usando le opzioni ATM o ATMF. Non ha una forma standard, può essere inclinata positivamente, negativamente, piatta, più o meno curva, e talvolta può presentare irregolarità. Vedi qui per maggiori dettagli |
Upside | L’opposto di Downside. |
Underlying | Il sottostante di un derivato |
Vanilla | I contratti derivati di base: opzioni call e put, contratti forward e futures. |
VolGrid | Nostra abbreviazione: si riferisce alla superficie di volatilità rappresentata sotto forma di tabella (“griglia”) di numeri, invece di una parametrizzazione. |
Volatility Surface | La superficie di volatilita’ implicita. Vedi qui |
VolSurface | Abbreviazione di Volatility Surface. Vedi qui |
YieldCurve | La curva dei tassi spot (“a pronti”) per ogni scadenza (vedi wiki). Caretterizzate da diverse convenzioni, e ma soprattutto da quale strumento finanziario si usa per costruirla (ad esempio OIS, IRS a 3 mesi, IRS a 6 mesi, IRF, etc). Dopo il 2008, le curve dei rendimenti si sono tramutate dall’essere date per scontate (e un po’ noiose) ad un complesso campo di ricerca, ancora in espansione. In particolare, per valutare alcuni derivati non è sufficiente l’uso di un’unica yieldcurve. |